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Domenica 1 aprile 2012
Sentiero dei "Contrabbandieri" Massimiliano Torti

Il sentiero è dedicato a Massimiliano Torti, giovane alpinista veronese morto sul massiccio del Monte Bianco.
Si tratta di una via di roccia orizzontale, lunga (oltre due chilometri e mezzo), che sfrutta in larga parte una esile e appena accennata cengia artificiale (in realtà una traccia-prototipo di una strada poi mai realizzata che doveva collegare Limone sul Garda alla Val di Ledro).
L'intera via si sviluppa a strapiombo sul sottostante Lago di Garda, attraversando in orizzontale la parete del Dos de Calà. Per lunghi tratti il percorso taglia in orizzontale le alte pareti rocciose che incombono a picco sul Lago di Garda e collega, con passaggi esposti ed aerei, le cenge naturali ed i boschetti sospesi su grandi falesie di roccia.
Il “filo conduttore” dell’itinerario, oltre all’esposizione, è lo strepitoso panorama che si gode sul Lago di Garda le cui acque, soprattutto nelle terse giornate autunnali e primaverili, si tingono di un blu particolarmente intenso.




sentiero alpinisico massimiliano torti




mappa gardaDescrizione
Arrivati alla cengia si può percorrere il sentiero assicurandosi al cavo d'acciaio.
E si percorre senza difficoltà tutta la prima parte della cengia, curiosamente ingabbiati all'interno della rete metallica di protezione. Terminato il tratto con le reti, il cavo d'acciaio lascia il posto ad una serie di spit tramite i quali è comunque possibile proseguire assicurati.
Prima di arrivare a metà percorso si deve superare un tratto di un paio di metri in cui la cengia è franata: poiché non si riesce a superare l'ostacolo con una spaccata, bisogna appendersi di peso al cavo metallico. Più avanti, in una nicchia riparata, si trova una scatola di metallo con il libro di via. Il sentiero continua sempre orizzontale con begli scorci sul sottostante lago di Garda: aggirato un spigoletto si supera una valletta erbosa e si perviene al tratto più impegnativo del percorso.
Qui alcuni tratti franati costringono infatti a procedere tenendo di forza il cavo d'acciaio e puntando i piedi alla parete. Dopo riprende il sentiero senza più sensibili difficoltà.